sabato 27 dicembre 2008

E non si mosse niente…

Per molti anni a nessuno è importato niente del grico e di coloro che lo parlavano. Non ci fu sindaco o presidente che muovesse dito per questo. Poi all’improvviso sembro cambiare vento, si generò un nuovo amore, un grande amore per il grico. Così sembrava. Dappertutto, qui nei nostri paesi si udivano parole quali “Grecìa Salentina”, Area Ellenofona”, Lingua Minoritaria”. Il grico divenne “Lingua Ufficiale”, misero gli interpreti e ad ogni anno nelle scuole si tengono lezione di grico.
Se fossi una persona che vive lontano, all’estero, conoscendo queste cose avrei soltanto da gioire e ringraziare coloro che hanno lavorato e lavorano perché queste cose possano realizzarsi.
Vivendo qui però capisci che è tutto fumo, tanto fumo negli occhi.
Grecìa Salentina”: “Calòs Irtate (forse ìrtato, la voce ìrtate non esiste nel grico) Stin Grécia salentina” (ben venuti nella Grecia Salentina), così saluta il cartellone gli stranieri che entrano nei nostri paesi, e quel “benvenuti “ è scritto così grande, tanto da far sembrare che stai entrando in una “ area ellonofona” e ti occorra veramente l’interprete per poterti capire con la gente.
Gli Interpreti: dobbiamo ridere o dobbiamo piangere! “Lingua Minoritaria”: con questa parola abbiamo colto nel segno, ogni giorno che passa la lingua diventa sempre più “minoritaria”.
Scusatemi se mi esprimo in questo modo, ma è l’amaro che si prova quando si pensa al grico, alla sorte che gli è capitata e a tutto ciò che si fa per poterlo fare rialzare un po’. Lo so non è facile, e una cosa discola, molto difficile. Non è una piccola pietra dissepolta, un frammento di coccio, un osso che ritrovato che lo chiudi in una vetrina o lo porti in un museo e da lì dentro ti guarda senza chiedere nient’altro; se fosse così, lo so, la teca gliela avrebbero fatta d’oro e non è neanche un giro di pizzica, che se così fosse gli avrebbero costruito il migliore e più bel palcoscenico. Ma non è così, il grico possiede un’anima il grico è vita e non lo puoi chiudere da nessuna parte, non lo puoi chiudere in una teca, in un museo, non lo puoi chiudere in un libro e tanto meno in un disco: sono tutte cose che possono parlare di grico, ma non sono il grico.
La lingua greca affinché viva deve essere parlata. Per cui ciò che possiamo fare è parlare grico. Ma neanche questo è molto facile, ma è l’unica cosa.
Due anni fa è nata l’associazione “Grika Milume” ed è nata proprio con questo scopo: raccogliere gente che tiene per il grico, lo vuole parlare, ascoltarlo, apprenderlo. L’associazione è aperta a tutti, non importa se appartieni alla Grecìa oppure no, è sufficiente nel cuore interesse e amore per le tradizioni e la lingua grica. L’associazione vorrebbe fare tutto ciò che può servire a risvegliare l’interesse per la lingua e quante più strade possono servire a far rialzare il grico vorrebbe percorrerle.
Fino adesso la cosa più visibile che sta facendo è questo giornale. “I Spitta” è il primo giornale che per la prima volta non parla soltanto di grico, ma parla grico e fotografa il grico, adesso, negli anni 2000. Lo distribuiamo in tutti i comuni della Grecìa e arriva in diversi altri luoghi qui in Italia, in Europa e qualcuno anche in America. “I Spitta” si trova nelle bibliotche e nei centri di cultura.
Adesso non è che ci aspettavamo niente, ma una parola, una critica da coloro che sono i rappresentanti istituzionali della Grecìa sarebbero potute arrivare. Di tanti sindaci, qui a Martano sono passati due, Conte e Micaglio e con questi due assessori alla cultura, nessuno ha avuto una goccia di tempo da dedicarci? E la Grecìa Salentina con il suo presidente Sergio… non si è mosso niente e non si muove foglia.
Lo sappiamo, tante altre cose più importanti hanno da fare, ma ciò che è certo le ragioni del grico e tutta la cultura ad esso legata che poi sono le nostre radici, non passano da lì.
Adesso, stando in mezzo a queste cose lo sappiamo, c’è tanta gente che lavora per il grico e con il grico, ma molte volte lo fa in solitudine, ma lavorare da soli non porta molto lontano. Dobbiamo unirci insieme e unire i nostri sforzi: così facendo possiamo continuare la speranza di dare nuova vita al grico.
Si può fare.

Giuseppe De Pascalis

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