Giuseppe Castellano è conosciuto da tutti a Zollino, è un artista che sa manipolare la pietra, il ferro, il legno e tutti i materiali che capitano tra le sue mani. E' un autodidatta che riesce a realizzare opere che stupiscono per la loro originalità e bellezza.
Presso il Centro Polivalente per gli Anziani di Zollino, ha coinvolto due giovani maestri :Andrea
Aprile diplomato presso l'Accademia delle Belle Arti di Torino e Antonio Gemma diplomato presso l'Accademia delle Belle Arti di Lecce, ed ha iniziato a scolpire un enorme masso di “pietra leccese”, che si era fatto trasportare da una cava.
Ha invitato i frequentatori del centro per illustrare il suo progetto, invitandoli ad assistere al lavoro per cercare di apprendere.
Alterna il lavoro alle spiegazioni sull'uso degli strumenti di lavoro e su come incidere la materia.
E' felice Giuseppe quando le persone ascoltano con attenzione e interagiscono, manifestando interesse a capire ed apprendere.
Le persone vanno a curiosare e avrebbero voglia di scolpire, Giuseppe intuisce e le incoraggia a provare. Molti possono dire di aver contribuito a realizzare l'opera sia pure con un sol colpo di scalpello.
Tutti coloro che passano osservano, esprimono la loro opinione ed alcuni apprezzano e ringraziano per la partecipazione all'esperienza.
Il masso, piano piano, viene scolpito e comincia a manifestare una sagoma; si intravedono inizialmente la testa e il corpo: “comincia a parlare”, dicono le persone.
Scolpendo e scolpendo viene fuori l'anima della pietra e tutti possono vedere con i loro occhi, toccare, e ..................!
L'esperienza è iniziata nel mese di Aprile, siamo in Agosto e i maestri continuano freneticamente a lavorare tantissimo per portare a termine l'opera.
Allorquando il “Comitato degli iscritti” al Centro Polivalente per Anziani di Zollino ha chiesto a Giuseppe di realizzare un'esperienza di laboratorio con uomini e donne, lui ha risposto subito di sì.
Ha fatto trasportare un enorme parallelepipedo di pietra, alto circa due metri, lungo un metro e mezzo, e largo circa un metro, molto pesante.
Le persone osservavano incredule che potesse venir fuori da quel masso qualcosa di interessante, fino a quando non hanno visto fuoriuscire due corpi: una donna e un uomo, anziani, teneramente abbracciati.
Giuseppe, Andrea e Antonio hanno lavorato in perfetta sintonia, nonostante fosse la loro prima esperienza collettiva. Durante il lavoro di sgrossatura del masso e nelle fasi successive hanno prodotto una gran quantità di scarti, assemblando vari cumuli di residui. Una sola volta hanno fatto portar via ben quindici cariole di scarti. Anche sotto il sole cocente scrostavano la pietra fino a quando non ha finalmente rivelato l'anima, che loro avevano già intravisto: un uomo e una donna, anziani, abbracciati, con lo sguardo rivolto al futuro!
Francesco Chiga
sabato 6 settembre 2008
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1 commento:
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