venerdì 14 agosto 2009

Macinato Grosso (Xrondò alemmèno)

C’era un volta sotto (verso) Borgagne una famiglia che abitava in una masseria denominata “I Santi”. Questa famiglia proveniva da Martano ed erano molti anni che risiedeva in quella masseria.
In quei tempi malte famiglie andavano nelle masserie per aiutare i massari. Restavano lì tutta l’estate: raccoglievano i cereali e tutte le provviste. Allorché cominciava ottobre si ritiravano nel loro paese.
Uno di questi prestatori d’opera aveva un figlio che era un poco tonto e si era innamorato della figlia del massaro. E con la scusa di aiutare nella masseria andava sempre in casa di lei. La madre di lui si era accorta di questo fatto. Una volta quest'ultima aveva fatto del pane in casa e per tenere buona la massaia chiamò il figlio e gli disse: Porta questo pane alla massaia e quando entri dì “buongiorno”. Suo padre, che era nelle vicinanze, sentì il discorso e volendo anche lui far parte della faccenda gli disse: e dì “il pane te lo manda mio padre”.
Il Giovanotto si recò nella masseria e trovo la massaia che tesseva al telaio, entrò e le disse: buongiorno,il pezzo di pane te lo manda mio padre.
La figlia della massaia lo guardò negli occhi e disse: quanto è grossolano (stupido)!
Il giovanotto sentendo così, rispose: l’asina non ne poteva più (a girare la macina) ed è venuto macinato grosso. “come sei lungo, come sei lungo! (stupido) gli disse la giovincella. “che proprio questa mattina ho indossato i pantaloni di mio padre”.
Questa è una delle tante che sappiamo, come quella delle tre belle figliuole, una più bella dalle altre,
ma questo è un altro racconto,
Saluti da Leonardo Antonio Giannuzzi da Martano

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