sabato 6 settembre 2008

La serenata

Quando un giovanotto ed una signorina si piacevano, l’uomo portava alla donna la serenata.
Trovava qualcuno che suonasse la fisarmonica ed il tamburello, riuniva i suoi amici e tutti insieme andavano sotto la finestra dove dormiva l’amata ed iniziavano a suonare e cantare.
Una di questa canzoni faceva:

Tua madre per te ha fatto voto.
Ha fatto voto a santa Maddalena,
Ché ti faccia mangiare miele e manna,
Così che restino gli occhi e le guance rosse;
gli occhi che non perdano lo splendore,
Migliore della luna nelle notti
in cui brilla maggiormente.

Successivamente c’erano i complimenti per la madre che l’ha generata così bella e pina di grazie.
Poi veniva messo avanti il padre che tutta la settimana andava a lavorare nel suo campo e anche nei campi d’altri proprietari, per portare a casa pane, olio e soldi per dare la dote alla bella figliola prima di sposarsi.
Tutto ciò avveniva in un situazione festoso e con grande gioia di tutto il vicinato, che era a dormire e allorché sentiva la serenata si svegliava dal sonno ed usciva in mezzo alla strada per ascoltare quelle belle canzoni. I più vecchi si sedevano sul limitare di casa, le donne per ascoltare, correvano con i figli più piccoli in strada.
Quando finivano di cantare, il padre della giovane usciva per strada con un boccale di vino, qualche dolcetto e qualche altra cosuccia; bevevano il vino, mangiavano le altre cose e dopo ciascuno ritornava alla propria casa a dormire.

Leonardo Antonio Giannuzzi

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