venerdì 10 aprile 2009

I ratti sono sensibili alle onde della telefonia mobile

di Iannis Papageorgiadis

Ancora un segnale d'allarme scientifico!
Una tesi di dottorato esposta all' UCL (Université Catholoque de Louvain) dimostra un raddoppiamento della mortalità dei ratti sottoposti a deboli campi elettromagnetici come quelli emessi dai cellulari.
Iniziata da Dirk Adang, questa ricerca ha la particolarità di esser stata realizzata durante un lungo periodo e secondo una metodologia giudicata di qualità da esperti indipendenti.
I ratti hanno un patrimonio genetico molto simile a quello umano. La motivazione del giovane ricercatore è di pubblica utilità : per lavorare sul tema delle lunghe esposizioni non ha aspettato che l'Organizzazione Mondiale della Sanità pubblichi i suoi risultati, attesi nel 2012.

La ricerca principale
Le cavie: i ratti
Il 90% del materiale genetico del ratto e dell'uomo è comune.
La durata
Il ratto vive in media due anni e mezzo. Per 18 mesi, cioè per il 70% della loro durata media di vita, Dirk Adang ha sottomesso tre gruppi di ratti a tre diverse radiazioni elettromagnetiche. Un quarto gruppo, di controllo, non ha subito nessuna radiazione.
I controlli
Per esaminare le conseguenze sulla salute dei ratti, si procedeva, ogni tre mesi, ad un prelievo di sangue. Le analisi rivelavano un aumento dei monociti in tutti i gruppi esposti; fatto che indica uno stress o una reazione dell'organismo a un' aggressione esterna o una intrusione.
In oltre, dopo un'esposizione di 11 e 18 mesi, tanto i leucociti quanto i neutrofili erano aumentati, relativamente al quarto gruppo, di controllo.
Il tasso di mortalità
Tre mesi dopo la fine dell'esperienza, la mortalità nei tre gruppi sottoposti alle radiazioni risultava essere il doppio di quella del quarto gruppo di controllo: 60% contro 29%. Dirk Adang suppone che questo sia il risultato della reazione e della modifica del sistema immunitario. Dei 124 ratti solo 19 sono stati fin'ora oggetto di dissezione. Numero troppo piccolo per essere significativo e stabilirne dei paragoni. Segnaliamo comunque che la morte di 17 dei 19 ratti esposti a delle radiazioni è stata causata da diversi tumori (collo, ginocchio...).
“Dopo le dissezioni degli altri si dovrà verificare se l'esposizione alle microonde a provocato un invecchiamento precoce dei ratti. Delle presunzioni esistono a questo livello” ha segnalato il ricercatore.
I risultati: mortalità dei ratti dopo 18 mesi di esposizione a delle radiazioni elettromagnetiche
Primo gruppo: frequenza delle radiazioni, 10 GHz (radar militare) : 61,3%
Secondo gruppo: frequenza delle radiazioni, 1 GHz (cellulare) : 58,1%
Terzo gruppo: frequenza delle radiazioni, 1 GHz (radar polizia) : 48,4%
Quarto gruppo: nessuna radiazione : 29%

Altre osservazioni
L'esposizione dei ratti a delle radiazioni durante 15 mesi a provocato delle perdite evidenti di memoria. “Queste osservazioni dovrebbero essere sufficienti per giustificare degli studi complementari a proposito” ha concluso Dirk Adang.

Conclusione
Siamo tutti cavie della telefonia mobile?
Nonostante tutto, si fa tanto chiasso per l'arrivo dell' iPhone3G in Europa.
Speriamo che non contribuirà alla conferma delle previsioni di questa ricerca.

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