Quando abbiamo dato vita a questo giornale, abbiamo voluto scrivere di ogni argomento e in lingua grika, mai italiana. Scriviamo di ogni argomento per mostrare che il griko può comunicare tutto ciò che si vuole e non solo canzoni e favole antiche. Per questo crediamo che questa lingua debba avere un domani. Scriviamo in griko e non in italiano per scuotere un po’ voi che leggete, per avvicinarvi a questa lingua, per farvi impegnare un po’ per capire queste parole senza passare da una traduzione che oggi si trova sempre nei libri che contengono qualche testo griko. Quando scriviamo in griko e manteniamo costantemente il testo italiano a fronte finiamo per tagliare le gambe alla lingua.: quanti perderebbero tempo a leggere il griko se ci fosse sempre accanto comodamente l’italiano che sentiamo in televisione? Noi vogliamo scrivere a coloro che amano il griko e chiunque ami la lingua può perdere un po’ di tempo per capire ciò che scriviamo, magari gli piace anche entrare in un luogo dove il griko non viene lasciato all’ombra di un’altra lingua.
Questo pensavamo allora e ancora ci crediamo. Però neanche vogliamo chiudere le porte a coloro che ci hanno chiesto di mettere una traduzione italiana, che sono molti. Abbiamo capito che c’è qualcuno che ama la lingua ma non la conosce abbastanza bene da leggere senza traduzioni. Abbiamo capito che la Spitta poteva diventare un giornale per élite se non avessimo dato un aiuto a coloro che vogliono imparare la lingua. Inoltre dobbiamo dire che certe volte il griko scritto può restare difficile anche a coloro che già parlano bene griko perché la lingua non viene scritta regolarmente e non c’è un alfabeto condiviso. Per questo abbiamo discusso molto e ci siamo accordati per inserire qualche traduzione in un inserto insieme alla Spitta e tutte le traduzioni sul blog ispitta.blogspot.com. Ma la Spitta resta sempre un giornale griko, che vuole parlare a coloro che sanno il griko o vogliono impararlo.
Francesco Penza
sabato 27 dicembre 2008
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