domenica 27 gennaio 2008

La cerva e il sole (E cerva ce o ijo)

Hanno ucciso i nemici in guerra il suo figlio ed il suo marito
E la donna soto la immagine di una cerva confessa il suo dolore
Al Sole, il signore della gioia.

LA CERVA E IL SOLE

Buie notti nere e notti di luna
E mattine fresche di rugiada finchè non sorge il sole
Nel bosco i cervi corrono con i lor cerbiatti.
Sola una cerva va, carica di dolore;
piano cammina e stanca nell’ombra si rifugia,
mangia con malavoglia e ad ingoiare indugia.
Le sue lacrime beve insieme all’acqua chiara;
per tutto il giorno pensa a quanto la vita è amara.
Dall’alto il sol la vede
che tutto benedice
la illumina e le chiede:
"perchè tu sei infelice?
Cosa c’è mia cerva,
perché sola tu stai?
Perché non stai con gli altri
e a pascolar non vai?”

--Ti dirò, mio Sole, poiché tu me lo chiedi.
Per tantissimi anni figli io non ebbi,
ma, dopo tanta attesa, un bel cerbiatto è nato;
il mio amoroso latte fino a due anni ho dato.
Poi il cacciatore lo vide, di sera lo rubò!
Mirò per ammazzarlo e presto lo freddò.--
--Che tu sia maledetto uomo che la caccia fai,
che maledette siano le più belle gioie ch’ hai!
Due volte mi hai derubata: del figlio e del marito!
Che tu possa patire le pene che ho patito!!!--

Theonia Diakidis

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