domenica 27 gennaio 2008

Salonicco – Un luogo tra il ieri e il domani (I Thessaloniki - 'Na topo ames' to itté cè to avri)

Quest'anno ho fatto una cosa che volevo fare da molto tempo. Dal 28 febbraio all'11 giugno del 2007 ho fatto un viaggio che mi ha portato lontano da qui alle rive dell'Egeo, a Salonicco, città della Grecia, oppure Thessaloniki come la chiamano i greci, dove andai per delle lezioni di lingua neogreca. Così aggiustai la mia valigia e le mie carte, la sera presi l'aereo dall'aeroporto di Brindisi, e mi trovai lì all'una e mezza di notte, sotto la pioggia e il freddo invernali. Fu un'esperienza bella e grande per me, e ho conosciuto tanta gente, cose e luoghi nuovi, e vorrei ora raccontarvi qualche impressione che m'ha fatto quel paese, e presentarvi questa città.

Salonicco (Θεσσαλονίκη), con i suoi 800mila abitanti, è la seconda città della Grecia, ed è il centro economico e culturale di tutta la parte superiore del paese, la Macedonia. Salonicco è nata nell'anno 325 a.C. dalla mano di Cassandro, il re dei Macedoni, che li diede il nome di sua moglie: Thessalonike. Nell'anno 168 a.C. I Macedoni perdono la guerra con i Romani, e dopo, nel 146 a.C., il loro stato diviene parte dell'Impero Romano, e la città capitale della provincia romana Macedonia. Salonicco si trova nelle vicinanze della Via Egnazia (Οδός Εγνατία), strada che prendeva da Roma come centro storico dell'impero, e portava a Costantinopoli o Nuova Roma, la capitale di Bisanzio, o Impero Romano d'Oriente. L'anno 50 d.C. l'Apostolo Paolo visitò la città, e ci fondò la seconda comunità cristiana d'Europa. Del periodo romano sono rimasti parecchi monumenti come il Palazzo dell'Imperatore, l'Ippodromo, il Mausoleo di Galerio o Rotonda che al pricipio era tempio pagano, poi chiesa cristiana, dopo moschea e oggi nuovamente chiesa e museo, l'arco di Galerio, il Pantheon e il Forum. Nel 322 d.C., infine, fu Costantino Magno a regalare a Salonicco un nuovo porto.

Nell'epoca di Bisanzio che seguì, la città era la seconda d'importanza nell'impero dopo la capitale, Costantinopoli. Nel 1430 la città, dopo che i Turchi la avevano assediata per due mesi, cadde nelle mani degli Ottomani, dove restò fino all'anno 1912. Kemal Atatürk, il padre della Turchia moderna e primo presidente turco, nacque lì. Quando la città si unì con la Grecia nel 1912, ci vivevano 132mila abitanti, suddivisi in 65mila ebrei, 35mila greci e 30mila turchi o mussulmani. Dopo la Guerra Greco-Turca, nel 1922, si ribaltò ulteriormente la situazione, caciarono i turchi e gli ebrei, e in cambio vennero molti greci profughi dall'Asia Minore. C'era talmente tanta povertà che la chiamavano «i Protévoussa ton Prosfígon (la Capitale dei Profughi)» e «Ftochomána (madre dei poveri)». Inoltre, tutto il centro storico della città bruciò in un grande incendio nell'anno 1917, e quando ricostruirono gli edifici bruciati che erano tutti in stile orientale, il francese Ernest Hebrard che fece il progetto, lo fece tutto in stile occidentale. Così la città cambiò la sua faccia.

Oggi, dei luoghi storici della città resta il vecchio Bazar, che prima era l'agora o il mercato turco. Le Ladadika, che sono il luogo dove vendevano l'olio, e dove oggi aprono i ristoranti e le discoteche alla moda, e dove vanno a ballare e a passeggiare i ragazzi il sabato sera. Di prima rimangono molte chiese, tre moschee turche, l'Hamam (bagno turco) e il «Lefkos Pirgos (la Torre Bianca)». Belli sono i quartieri superiori come l'Aghios Pavlos, con le caratteristiche case e i vicoli, con i negozietti e le taverne dove la sera si può mangiare per pochi soldi. Ci sono pure diversi musei come quello bizantino e quello macedone, e ci sono due università con studenti che vengono da tutto il mondo per studiarci.

Tutto il centro con la Rotonda, la piazza e il corso d'Aristotele e il lungomare (paralía), è pieno di gente e di vita tutti i giorni e tutte le sere, e a volte è difficile di trovar posto a sedersi per bere un caffè. Salonicco è una capitale gastronomica e.. non c'è vacanza lì, senza scoprire taverne e ristoranti da dentro. Il cibo e il vino, e questo lo devo precisare, sono molto buoni sempre ed ovunque, e se hai soldi per pagare e della buona compagnia (paréa), lo puoi passare benissimo lì. Salonicco è un luogo dove è evidente la lunga storia di quella parte d'Europa, una storia che è pure la nostra credo. Il più della gente, si rallegrava molto quando li dicevo che sono greco salentino, e che so parlare anche il greco nostro. E' vero il proverbio che spesso dicono i greci quando parlano di noi: „Stessa faccia stessa razza“. Però la verità è, che siamo noi, i griki, il nesso che collega l'Italia con la Grecia e questo, lo dobbiamo tenere bene a mente.

Carlo Guarini

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